Circa settanta milioni di euro per il gioiello che tutti attendono da anni. «Finalmente il festival di Venezia anche a livello logistico raggiungerà le grandi rassegne cinematografiche», ha affermato il direttore generale per il Cinema Gaetano Blandini. Il nuovo Palazzo del cinema e dei congressi «rappresenta un'importante opera a livello civile e culturale», sottolinea il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi. Ci vorranno tre anni per edificare la struttura da tremila tonnellate, di oltre 22 mila metri quadrati complessivi, con un area espositiva di 3600 metri, un volume totale di 137 mila metri cubi e tre sale da 2700 posti che renderanno felice il pubblico della kermesse. Il ministro insieme al presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan, al sindaco di Venezia Massimo Cacciari, al presidente della Biennale Paolo Baratta e ai rappresentanti delle istituzioni e degli enti locali hanno posto la prima pietra. «È una festa per la Biennale, il paese e la città - afferma Baratta – non ci troviamo di fronte a un camerone con delle poltrone, ma a una struttura complessa dalla tecnologia avanzata». La facciata esterna sarà rivestita da un mosaico di vetro color oro e sabbia, un vero e proprio gioiello che i progettisti definiscono "metafisico, senza scala ed enigmatico, come il luogo in cui si trova". Ad accompagnare la nascita e la crescita di quello che diventerà un simbolo architettonico moderno per la città lagunare e per l'Italia sarà la Sacaim, che ha già lavorato alla ricostruzione del Teatro La Fenice. Come a dire "siamo in mani sicure". Appuntamento all'inaugurazione prevista per la 68ma Mostra d'Arte Cinematografica, nel frattempo gli ingegneri assicurano una perfetta coabitazione tra cantiere e future edizioni del festival. I toni celebrativi si attenuano però nelle parole del sindaco Cacciari: «Speriamo di terminare i lavori in tempo e soprattutto di vendere l'ex area ospedaliera, risorsa necessaria per la realizzazione». Sarà questa un'altra sfida per Cacciari che pochi giorni ha annullato la festa per l'inaugurazione del ponte di Calatrava. La costruzione della struttura, disegnata dall'architetto spagnolo, è stata molto travagliata: ci sono voluti 11 anni per costruirla con un costo pari a 12 milioni di euro. A questo importo bisognerà poi aggiungere la spesa per l'ovovia 1,2 milioni di euro che verrà costruita dopo l'apertura per consentire ai disabili di superare un ponte che non è stato progettato per loro. E' auspicabile che il nuovo Palazzo tenga conto anche di questi errori.
Intanto a poche ora dalla cerimonia la scure ambientalista si abbatte sul progetto del nuovo Palazzo. In una nota congiunta le principali associazioni per la tutela ambientale sottolineano che
la nuova struttura «comporterà l'abbattimento di una cinquantina di maestosi pini che connotano
e valorizzano tutto il piazzale del Casinò e una parte del vicino parco pubblico».
Secondo una nota di Italia Nostra Venezia, Lipu Venezia, Pax in aqua, Venezia civiltà anfibia, WWF Venezia, Associazione per la difesa dei Murazzi, Associazione Rocchetta e Dintorni, Avi
Venezia, Ecoistituto del Veneto Alex Langer, Estuario Nostro, «rischiano di essere compromessi, essendo la nuova costruzione in parte seminterrata, anche i resti del porto ottocentesco esistenti nel sottosuolo di quell'area». Le associazioni ambientaliste esprimono quindi «profonda contrarietà alla realizzazione dell'opera per come è stata concepita e condotta». «Molti abitanti del Lido, uomini e donne di cultura ed anche alcuni rappresentanti della Biennale - prosegue la nota - più
volte hanno criticato la possibilità di valorizzare e rilanciare la Mostra del Cinema con la costruzione del nuovo edificio».
